Brindisi, l'autore dell'attentato ripreso dalle telecamere di sorveglianza
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Erano le 7:50 circa quando, un tranquillo e soleggiato sabato scolastico, sì è trasformato in una strage a cielo aperto. Melissa, una pedina innocente, è morta. La sua migliore amica Veronica lotta per rimanere in vita, ignara di ciò che è successo. Pochi minuti in più e questa strage si sarebbe tramutata in una vera e propria carneficina. "È stato fatto per uccidere - urla con dolore il prof. Rampino - fosse successo alle 7:30 non ci sarebbe stata alcuna vittima".
Pochi giorni fa la scuola Morvillo Falcone di Brindisi è stata premiata per la sua "azione legale, l'istituto che porta il nome della moglie di Falcone, a meno di venti giorni dal ventesimo anniversario della strage di Capaci e nel giorno dell'arrivo a Brindisi della Caravona antimafia. Quante coincidenze.
Immediatamente la Facebook - cronaca dell'accaduto. Si può morire a scuola? Un link in particolare fa pensare: "A scuola si dovrebbe morire solo di noia". Quanti di noi hanno usato questa citazione? Tutti. Mai si può pensare che proprio in una scuola, il posto dove ogni genitore lascia il proprio figlio con certezze e sicurezza, si possa trovare la fine. Magari solo perché pendolari e "costretti" ad arrivare prima dell'orario stabilito per l'entrata.
Immediatamente in tv i collegamenti con le stragi nei licei americani, abisso di notizie, interviste poco carine a persone che in questo momento sono stordite e incredule. Quanto si commercializza sul dolore.
Siamo abituati a venire a conoscenza di queste stragi in posti lontani da noi: "Tanto qui non succederà mai!". E no, è successo, a poco più di 30 minuti di auto da Grottaglie, abbiamo avuto la testimonianza che qualcosa nella società del 2012 non va per il verso giusto.
Nella mente delle persone adulte sono ritornate le stragi di Piazza Fontana, della Stazione di Bologna, della morte di Falcone e Borsellino, stiamo ritornando ai tempi del "terrore"? Insomma, stiamo nel 2012, il futuro, la contemporaneità.
Il procuratore delle distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, non esclude nessuna pista. C'è chi ritiene che, se realmente fosse un atto voluto dalla mafia, locale o no, ci sarebbe stata una rivendicazione; c'è chi dice che il 'codice d'onore mafioso' non permette la morte di bambini, c'è chi dice che è opera di un mitomane, e ancora c'è chi dice... Non tocca a noi dire di chi è la colpa o no, possiamo solo sperare che il colpevole venga punito, seriamente.
Siamo esseri umani, dotati di verbo, quel verbo che ci permette di usare le parole per comunicare e confrontarci, a noi esseri umani non servono tre maledette bombole di Gpl per comunicare!
Piccola Melissa perdona chi ti ha strappato la vita, chi ha portato Veronica a mantenersi con forza alla sua vita, chi ha ferito i tuoi compagni di scuola, chi non ha cuore. Noi non possiamo fare altro che pregare affinché giustizia sia fatta...
Grottaglie e Brindisi erano accomunate dallo stesso destino (quello di giocarsi una stagione intera in un'unica partita), da esigenze simili (agli jonici bastava un solo punto, ai brindisi necessitava il bottino pieno) ma da obiettivi decisamente diversi: i grottagliesi di Pizzonìa erano chiamati allo sforzo finale per liquidare subito il discorso salvezza. Per i brindisini di Maiuri, invece, la "condanna" della vittoria, per agguantare l'ultimo posto valido per i play off e conteso con Turris e Francavilla. Tutto l'occorrente per una partita ad alta tensione e dagli scenari imprevedibili. E così è stato.
Sul campo brindisino, l'Ars et Labor gioca una gara generosa, attenta e paziente, conscia della superiorità tecnica dei padroni di casa e perciò pronta a colpire in contropiede. Il Brindisi dal canto suo si dimostra propositivo, fa sua la partita, si avvicina al gol sin dalle prime battute e lo realizza al 10' con Chianese che vede però negarsi il gol dal direttore di gara, che sbandiera ed annulla. L'episodio cambia poco e il copione continua imperterrito, con un Brindisi che attacca senza sosta e un Grottaglie che si difende come può e ci riesce per tutto il primo tempo.
La sorpresa arriva nella ripresa, al 55': dopo un monologo brindisino, il Grottaglie approfitta di un disimpegno sbagliato di De Padova per mandare al gol Scalese, sulla cui rasoiata nulla può il numero uno Rosti.
Un ingenuo Francesco Pinto appalaude l'arbitro che lo manda fuori e che costringe i grottagliesi ad abbottonarsi ulteriormente. Ma la fame di play off del Brindisi ha la meglio e Corvino al 66' insacca di testa su traversone di Centanni. Pizzonìa intuisce le difficoltà dei suoi e inserisce forze fresche (Lucà e Scalese lasciano il posto a Turi e Riccardi) affinché tutto rimanga com'è. L'assedio locale però non si ferma e al 90' trova nel gran tiro di Chianese il gol dell'incredibile 2 a 1 che sancisce per il Brindisi il raggiungimento dei play off (grazie anche al pareggio tra Francavilla e Turris) e il triste destino dei play out per l'Ars et Labor che chiude la stagione con 35 punti, a una sola distanza dall'ormai salva Irsinese che riesce a staccarsi dalla Viribus Unitiis, terz'ultima, di ben 9 punti, il minimo necessario per assicurarsi la salvezza immediata.
Bastava un solo punto al Grottaglie per tornare a casa con un sospiro di sollievo in più e un'angoscia in meno, ad alleggerire un animo già duramente messo alla prova dalle tribolate vicende societarie. Ma la doccia fredda di Chianese al 90' strappa ferocemente dalle mani dei grottagliesi una salvezza a lungo sfiorata, accarezzata e poi perduta, che costringe i biancazzurri a darsi appuntamento ai prossimi 20 e 27 maggio, per le gare di andata e ritorno del 2° turno dei play out e contro la vincente del 1° turno di Real Nocera e Viribus Unitis.
E’ sufficiente un gol di Antonucci alla mezz’ora del primo tempo per risolvere la pratica Brindisi. Nel bel mezzo di una gara sonnacchiosa e sufficientemente ricca di errori sotto porta, è uno splendido colpo di testa dell’attaccante grottagliese a sbloccare il risultato e a portare quei 3 punti che sanciscono il solitario primo posto del Grottaglie che approfitta così del pari della Salento Donne contro il Leporano.
Non basta il cuore e non bastano De Angelis e Lenti. L’Ars et Labor di Pizzonìa chiude con una sconfitta il suo 2011, perdendo per 3 a 2 il derby contro il Brindisi dell’ex Maiuri al termine di una gara bella e combattuta sino all’ultimo. Ha prevalso la qualità brindisina, rinforzata dagli innesti di Corvino (suo il primo gol del match), Miale e Zaminga, su un Grottaglie che deve invece reinventarsi perché privo di Solidoro e Fraschini, freschi di addio.
Gli ospiti s’impadroniscono del D’Amuri e si rendono subito pericolosi con Prisco che solo davanti a Laghezza si divora il gol del vantaggio che però non tarda ad arrivare: ci pensa Corvino pochi minuti più tardi sfrutta una veloce ripartenza per ricevere dal limite dell’area e battere l’estremo difensore grottagliese. La gran corsa degli uomini di Pizzonìa mette in difficoltà il gioco del Brindisi che nonostante la differenza di valori sbaglia più di qualcosa in difesa mentre in attacco si affida unicamente a contropiedi e palle inattive. Nonostante l’andazzo della gara, gli ospiti allenati da Maiuri trovano il secondo gol con Prisco che lasciato ingenuamente solo a due passi dalla porta deposita facilmente di testa.
Il Grottaglie prova a reagire ma senza convincere e deve aspettare un “regalo” dell’arbitro a tempo ormai scaduto per accorciare le distanze, quando il direttore di gara assegna un penalty per un dubbio tocco di braccio di Mignogna. De Angelis si posiziona sul dischetto e non sbaglia mandando le squadre al riposo sul risultato di 2 a 1.
Alla ripresa, è il Grottaglie a fare la partita ma la sua sterilità offensiva non porta a nulla. Anzi, è di nuovo il Brindisi a trovare la via del gol con Galetti che di testa mette in rete una punizione dai 40 metri di Guadalupi. L’Ars et Labor accusa il colpo e non riesce ad avere una pronta reazione, così come il Brindisi che si accomoda sul vantaggio e si complica la vita subendo il gol del grottagliese Lenti a cinque minuti dal termine. I brindisini riescono però a reggere e a portare a casa i tre punti, a discapito di un Grottaglie che non riesce ad uscire dalle zone rischiose della classifica, con ancora 17 punti.
Non tarda ad arrivare la prima sconfitta della stagione. Sul campo di Tuturano, le ragazze di L’Angellotti incontrano il solito Brindisi tutto muscoli e agonismo che si conferma bestia nera del Grottaglie.
Con la formazione anti-Potenza confermata in blocco (ad eccezione di Soloperto al posto di Fornaro a centrocampo), le grottagliesi, complice anche un terreno di gioco non tra i migliori del campionato, non riescono ad impostare il proprio stile di gioco, affidandosi ai lanci lunghi e sprecando ghiotte occasioni da gol.
Per i primi 45 minuti è Mancarella la più pericolosa: la sua facilità nel saltare l’avversario, porta la fantasista grottagliese ad andare vicino al gol all’11 e al 40’, ma i suoi errori di mira rovinano tutto. Il Brindisi è tutto in un elementare controllo dell’avversario e in un tiro dalla lunga distanza di Canoci che non impensierisce le gialloblù.
La partita è avara di emozioni, pur col risultato costantemente in bilico, e il primo tempo si chiude con un Real più in palla del Brindisi, ma penalizzato dalla mancanza di cinismo delle sue a tu per tu con la porta.
Nella ripresa, il Grottaglie scende in campo con più sfrontatezza alla ricerca del gol che sblocchi gambe e menti. Antonucci prende in spalla la squadra e sfodera un’altra prestazione maiuscola in attacco: già al 50’, su suggerimento di Graniglia, la grottagliese sfiora il vantaggio mandando il suo tiro alto di poco sulla traversa. Con un Brindisi assente per reazione e gioco, Mancarella continua a creare scompiglio tra le maglie avversarie, mentre Soloperto si divora due gol nell’arco di due minuti, prima non inquadrando lo specchio su un cross di Antonucci e subito dopo incartandosi davanti al numero uno brindisino tirandogli addosso il pallone dei tre punti. Un pallone che invece non sbaglia Perrucci che al 60’ approfitta dell’errore in uscita di S.Cavallo e mette dentro una bella punizione di Lacalaprice battuta dalla trequarti. Il gol-beffa manda in confusione il Real e gli innesti di Punzi e del nuovo acquisto Corvasce non portano i frutti dell’arrembaggio grottagliese che deve mandare giù anche la traversa di Antonucci al 70’.
Il Real così “perde” una vittoria a portata di mano e rimane a quota 3 punti. Un passo falso che chiude con un retrogusto amaro l’ottimo 2011 del Grottaglie.